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Civita di Bagnoregio

"la città che muore"

Civita è un piccolo borgo del comune di Bagnoregio in provincia di Viterbo

La più bella definizione di Civita di Bagnoregio è del suo figlio Bonaventura Tecchi: "la città che muore"

civita di bagnoregio

Civita di Bagnoregio

L´antica Bagnorea, oggi Bagnoregio, patria di San Bonaventura, era un tempo collegata a Civita da una lingua di terra che, nonostante terremoti e devastazioni, conserva ancora la chiesa romanico-gotica di Sant´Agostino, la cattedrale di San Nicola con campanile cinquecentesco e l´interessante Palazzo Comunale. Ai confini con l'Umbria, Civita di Bagnoregio è conosciuta come "La città che muore" a causa dell'erosione e dei lenti franamenti della roccia di tufo su cui nacque il villaggio. Collegata alla terra ferma da un ponte, nel borgo rimane la chiesa romanica di S. Donato, i palazzi rinascimentali dei Colesanti e degli Alemanni. Ottime le taverne in cui si possono gustare bruschette e altro accompagnate da una buona selezione di vini. Si raggiunge percorrendo la strada statale Cassia fino a Montefiascone per voltare in direzione di Orvieto, oppure con l'autostrada A1 uscendo al casello di Orvieto. Bagnoregio è situata a mezza strada tra Orvieto e il lago di Bolsena

Civita la città che muore

Civita..."la città che muore"

è situata sulla cima di un colle, arroccata su uno sperone di roccia e intorno un'ampia conca increspata dai calanchi....paesaggio da brivido intorno a lei e comunque suggestivo, sono i calanchi, grandi formazioni franose, che sembrano ammonire sul futuro del suo destino. Il colle tufaceo su cui sorge Civita di bagnoregio è minato alla base dalla continua erosione di due torrentelli che scorrono nelle valli sottostanti e dall´azione delle piogge e del vento: si sta dunque sgretolando, lentamente ma inesorabilmente. Di fronte al Belvedere, collegata al mondo da un unico e stretto ponte di 300 metri, ecco Civita di bagnoregio, appoggiata dolcemente su un cocuzzolo, col suo ciuffo di case medievali.

Civita di Bagnoregio

Addentrandosi nell´abitato di Civita

il primo importante monumento che si incontra è la Porta S. Maria, sormontata da una coppia di leoni che artigliano due teste umane, simbolo dei tiranni sconfitti dai bagnoresi. Più avanti la via S. Maria si apre nella piazza principale, dove si può ammirare la romanica Chiesa di S. Donato rimaneggiata nel XVI secolo. In essa sono custoditi uno stupendo Crocefisso ligneo quattrocentesco, della scuola di Donatello, e un affresco della scuola del Perugino. Da vedere anche la Chiesa romanico-gotica dell´Annunziata, affiancata da uno slanciato campanile del 1735 e ricca di opere pittoriche. Notevoli il chiostro realizzato nel 1524 su disegno dell´architetto Michele Sammicheli e il pozzo centrale del 1604, opera di Ippolito Scalza sul bordo orientale del Belvedere, dove c´era il convento francescano, è scavata nel tufo una grotta detta di S. Bonaventura.

Orvieto Palazzo del Popolo

Un poco di storia

° VI sec. prime notizie certe su Bagnorea (questo è il nome più antico), menzionata tra le sedi episcopali italiane. Dopo la caduta dell'Impero Romano, Bagnoregio cade sotto il dominio dei Goti e dei Longobardi, infine Carlo Magno la conferî al Papato. Dopo la conquista franca una serie di signorotti feudali si alternarono al potere: tra questi i Monaldeschi che divennero più tardi signori di Orvieto.

° 1348, un'epidemia di peste (quella narrata nel Decameron da Boccaccio) riduce la cittadina l'ombra di se stessa: si racconta che in una sola giornata si contarono più di 500 morti

° XII sec., Bagnoregio diventa libero Comune e conosce un periodo di prosperità e vivacità culturale. Pur attratto nell'orbita della vicina e potente Orvieto, riesce ugualmente a mantenere una relativa autonomia.

° 1494, i bagnoresi riescono a distruggere la rocca dei Monaldeschi, liberandosi degli odiati tiranni. Nello stesso anno si oppongono all'entrata in città del re di Francia Carlo VIII, diretto a Napoli con il suo esercito. All'atto eroico non corrisponde tuttavia alcuna riconoscenza da parte del Papa Alessandro VI Borgia, che due anni dopo assesta un duro colpo al fiero sentimento di libertà comunale istituendo il regime dei cardinali-governatori, che sarebbe durato fino al 1612, anno in cui Bagnoregio passa sotto il con trollo della Delegazione Apostolica di Viterbo.

° 1695, un primo terremoto, aggiungendosi all'opera distruttiva dell'erosione, reca ingenti danni all'abitato di Civita.

° 1794, un secondo terremoto fa crollare lo stretto ponte naturale che collega Civita alla borgata esterna della Rhota. A quel punto la maggior parte degli abitanti abbandona il colle e si stabilisce alla Rhota, la contrada sorta nel XIII sec. e che oggi costituisce il centro storico di Bagnoregio.

°1867, il primo violento scontro tra le milizie pontificie e i volontari garibaldini passa alla storia come "la battaglia di Bagnorea". Nel 1870 Bagnoregio entra a far parte del Regno d'Italia.

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